Il progetto è nato nel 1978 da un Piano-Programma del Comune di Venezia per una nuova organizzazione del sistema sanitario che prevede la ristrutturazione del complesso dei SS: Giovanni e Paolo attraverso il restauro delle fabbriche conventuali e della Scuola di San Marco con destinazione museale e la realizzazione di alcune integrazioni ai padiglioni sanitari esistenti con un Dipartimento d’Urgenza con 270 letti e altri corpi di fabbrica destinati ad attività specialistiche.
Le nuove costruzioni si affiancano ai sistemi conventuali con doppio chiostro interno disponendosi lungo la Fondamenta Nova con quattro case di tre piani, ciascheduna con una sua propria fisiognomica, occupate da unità specialistiche, mentre una piccola darsena con accesso diretto dalla laguna porta le idroambulanze all’approdo coperto entro un blocco quadrilatero occupato dal Pronto Soccorso, dalla piastra chirurgica e dall’unità coronarica.
Il volume del blocco è imponente, dotato di ben tre piani tecnologici, coronato da quattro doppie falde tra loro indipendenti, arretrate agli angoli, illuminate da serliane, e prospicienti la corte centrale dell’edificio-fondaco. Il volume longitudinale della degenza è invece costituito dall’accostamento di dieci campate voltate a botte sul prospetto, ma in profondità coperte a due falde, con rivestimento in piombo, e sulle quali avanzano potenti gocciolatoi.
Scale di sicurezza plasticamente autonome dai corpi di fabbrica principali riprendono una tipologia veneziana di collegamenti verticali.
Nel progetto originario, inaugurato nel 1998, un portico cassettonato a doppia altezza prolunga, entro il recinto ospedaliero, fino all’incrocio dei traffici pedonali tra i padiglioni, la Calle della Cavallerizza, posta dietro l’abside della Chiesa dei SS.Giovanni e Paolo. Questo asse di penetrazione in profondità costituisce una sorta di tracciato regolatore che compone in un unico sistema il corpo longitudinale delle degenze con il quadrilatero dell’edificio-fondaco destinato al pronto intervento.