Il portico che congiungeva il Campo con le Fondamenta Nuove ha costituto per molti anni uno spazio coperto integrativo del parco che circonda i padiglioni ma non ha potuto svolgere la funzione di attraversamento dell’area ospedaliera perchè è venuta meno la disponibilità di aree, intermedie tra il portico e il campo, di altra proprietà.
Nel 2006 è stato ultimato, con l’inserimento di un volume definito da una parete di mattoni faccia a vista, un ampliamento del padiglione delle degenze per il potenziamento delle attività oculistiche. La nuova parete in mattoni si differenzia nettamente, per materiali e riferimenti stilistici, da quella preesistente e sovrastante, costituita da campate tripartite verticalmente e ripetute con regolarità.
Il portico si basava in profondità su una sequenza di tre colonne finite in marmorino bianco ed in verticale su di una tripartizione di impennate rivestite in pietra grigia di Bardiglio e Verde Alpi. I dieci sfondati quadratici sono compresi tra colonne semicircolari ed un coronamento ad archi rialzati a tutto sesto.
La nuova parete in mattoni è interrotta invece da impennate in ferro e vetro a tutta altezza, nella parte superiore aggettanti in verande ad angolo retto e nella parte inferiore rientranti per alloggiare panche di sosta, che si alternano con un serie di paraste di larghezza variabile a seguire il progressivo incremento di un’unità nel numero dei mattoni faccia a vista.
Il ritmo di tale variazione è diverso da quello della facciata ed inoltre segue una disposizione a specchio su due campate. Assunto come asse centrale la mezzeria della sesta colonna, la partitura orizzontale delle impennate e delle paraste si proietta in modo asimmetrico rispetto alle colonne di facciata. Per quelle interne si realizza, con avanzamenti ed arretramenti del muro in pianta ed in sezione, un contrappunto tra la nuova struttura in cotto e la vecchia struttura a colonnato, che a volte emerge e a volte solo affiora dal nuovo vestito.