Nel 1982 il comune di Trieste acquistava dalle Ferrovie dello Stato l'edificio di testata su Piazza Libertà e le prime sette campate dei due corpi laterali con l'intenzione di realizzare un'autorimessa ed un terminal autocorriere corredato da una zona commerciale e relativi servizi. Nello stesso anno veniva indetto un appalto concorso; tre anni dopo, alla fine del 1985, veniva dichiarato vincitore il progetto dello studio di architettura Semerani-Tamaro. Nel febbraio 1986 avveniva la consegna ufficiale dei lavori per il primo lotto che interessava la parte verso la piazza, ormai ridotta al puro semplice scheletro strutturale delle murature perimetrali a seguito dello spaventoso incendio che nel 1971 aveva devastato l'edificio che, già allora, versava in condizioni di abbandono ed avanzato degrado.

L'idea che costituisce la base dell'operazione prevede che l'autorimessa rimanga strutturalmente indipendente dal guscio della muratura perimetrale che la contiene. Il collegamento tra la struttura nuova in cemento armato dell'autorimessa, interamente prefabbricata, e la parte muraria antica , si realizza attraverso le torri degli ascensori-scale poste nei quattro angoli del fabbricato; mentre una separazione spaziale precisa è rappresentata dalle canne di ventilazione del garage che dividono perimetralmente i due edifici. La soluzione con struttura in ferro individuata per la copertura propone una nuova configurazione del sistema delle falde, che raccorda l'imponente tetto a capanna della navata centrale con un elemento perpendicolare trinato su quelle laterali, a ripercorrere l'idea dell'edificio industriale in una sorta di libera anastilosi. Una griglia continua di chiusura in testa alle canne fumarie, con sezione a quarto di cerchio, raccorda quindi le parti nuove della copertura con la muratura in pietra.

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