Nell'ambito di un territorio lungo 50 km e profondo da 3 a 9 km, l'area del porto vecchio e della stazione ferroviaria centrale di Trieste costituiscono un punto di passaggio obbligato tra la collina e il mare.

Il progetto è articolato intorno a vuoti analoghi a quelli della città ottocentesca (una grande piazza e una passeggiata a mare, dei boulevard alberati), e a pieni costituiti da edifici singolari non ripetibili, destinati a funzioni differenziate.

L'edificio gradonato sul mare è un grande albergo; sul molo preesistente è ubicato un teatro. Gli altri sono edifici per uffici diversamente conformati a seconda della loro posizione nel contesto. Sul fronte mare, tra le banchine dei vecchi moli, è prevista la realizzazione di una marina e di spazi per esposizioni e per gli sport nautici.

Al di là di piazza della Libertà, posta l'esigenza di riconnettere sedi ferroviarie e sedi viarie in un' unica direttrice, riconducibile eventualmente all'immagine dei boulevard, per la profondità dell'attuale silos e del volume alberghiero che fa da seconda testata a mare della piazza, si interviene interponendo un edificio a blocco destinato a uffici per le Ffss, che svolge la duplice funzione di quinta verso la piazza e di porta verso la città.

Il triangolo segnato dall'idroscalo, dal corso Cavour e da piazza della Libertà (prolungata a mare) è un vero punto di cerniera. La soluzione adottata, inedita rispetto alla città ippodamica ottocentesca, consiste nell'inserimento di un edificio "di facciata" traforato e curvato, concepito come un contrappunto ma non un ribaltamento della scacchiera del borgo Teresiano. E' inoltre pensato per la percezione dell'automobilista.

La caratterizzazione dei singoli edifici è un obiettivo del progetto, ad essa si perviene, in prima ipotesi, anche attraverso citazioni e con il collage dell'esistente e del progettato. Il grande albergo si rifà al Babylon di Adolf Loos; il portale centrale è invece una manipolzione dell'ingresso esistente al punto franco vecchio.

Il progetto recupera anche l'edificio esistente della stazione per idrovolanti della linea aerea Torino-Trieste-Zara.

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